Forse non tutti sanno che, se il proprio cane abbaia troppo, si può incorrere in una multa ed è la III sezione penale della Corte di Cassazione a dirlo, asserendo che il fatto di non si non intervenire se il proprio amico a quattro zampe arriva a disturbare i vicini, è reato.
La Corte afferma che non serve un accertamento o una perizia inerente il superamento della normale soglia di tollerabilità del rumore molesto, ma basta che siano dei testimoni attendibili a dirlo.
È sufficiente ricevere le dichiarazioni dei testimoni per riconoscere la responsabilità del padrone del cane: teoricamente, dovrebbero essere stabiliti i livelli di rumorosità, in pratica è bene prestare attenzione quando il nostro cane abbaia molto, poiché rischia di diventare fastidioso per i vicini di casa.
Qual è la responsabilità del padrone se il cane abbaia
Il proprietario del cane è sempre responsabile dei potenziali danni causati dal suo cane, sia se concreti sia se invadono la mera sfera sensibile delle persone. È necessario capire quali sono i criteri che fanno scattare la suddetta responsabilità, soprattutto in virtù del fatto i cani devono potersi esprimere e comunicare nel modo per loro più naturale possibile.
Ma cosa dice la giurisprudenza in merito? È bene saperlo perché, negli ultimi anni, sono state varate nuove norme a tutela degli animali, che oggi riconoscono la necessità del cane di esprimersi in base ai bisogni della specie. A tal proposito, nel 2016 il Giudice di Pace di Rovereto, con la Sentenza dell’11/08/2006, stabilisce che abbaiare è un diritto esistenziale del cane, pertanto il collare anti-abbaio è giudicato uno strumento lesivo dei suoi diritti. Anche nel 2012, il Tribunale Civile di Lanciano ha affermato a sua volta che abbaiare è un diritto del cane.
Detto ciò, è necessario riuscire a conciliare gli opposti interessi, quello dei cani di potersi esprimere abbaiando e quello delle persone, che possono sentirsi infastidite dai vocalizzi dell’animale.
Cosa intendiamo per “normale tollerabilità”
Per trovare una soluzione, occorre capire innanzitutto che cosa intendiamo per normale tollerabilità, rivolto a potenziali elementi di disturbo come, ad esempio, l’abbaiare del cane.
Secondo l’articolo 659 del Codice Penale, il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, avviene nel momento in cui le immissioni sonore sono idonee a generare fastidio a un numero indeterminato di soggetti. Il proprietario dell’animale deve preoccuparsi in anticipo del fatto che il suo cane non crei alcun disturbo, poiché rischia di essere punito per essere rimasto inerme di fronte a un possibile fastidio causato ad altri, in modo generalizzato e diffuso.
In quanto responsabile, il proprietario è obbligato a sorvegliare preventivamente il suo cane.
Con la Sentenza n. 715/2011, la Cassazione Penale precisa che risponde del reato di disturbo della quiete pubblica anche il proprietario del cane che non evita l’abbaiare molesto anche di notte. Significa che non servono necessariamente delle perizie tecniche per dimostrare il fatto e che sono necessari dei testimoni, obiettivi ed attendibili, che riportino effetti e peculiarità dei rumori.
in conclusione, l’abbaiare del cane non può avvenire perché il proprietario lo lascia manifestare senza il minimo controllo e sarà il Giudice a definire se l’effettiva capacità di sopportazione delle persone, in quella fattispecie, sia stata effettivamente superata