La vostra gatta ha da poco dato alla luce i suoi teneri gattini, il parto è stato per lei un evento del tutto naturale. Ora, con altrettanta naturalezza, inizierà a prendersi cura dei suoi cuccioli. E voi cosa potete fare per non restare a guardare, ma allo stesso tempo occuparvi di lei?
La dottoressa Silvia Miretti medico veterinario, esperta di etologia applicata del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, specializzata in etologia degli animali da compagnia ci illustra il comportamento di gatta e gattini e ci aiuta a capire cosa fare e cosa non fare per il benessere dell’intera cucciolata.
Quanti cuccioli può partorire una gatta?
In media sei o sette cuccioli, ma potendo avere fino a dieci capezzoli (4 o 5 su ogni lato) in casi eccezionali può anche partorire fino a dieci gattini.
I cuccioli sono appena nati, cosa fa la neo mamma?
La neo mamma si prende subito cura dei suoi cuccioli: li lecca per pulirli dai residui fetali, ossia dalla placenta, e poi li asciuga. In questo modo rimuove anche gli odori che potrebbero attirare il maschio o altri predatori. Si tratta di un atteggiamento materno naturale che avviene anche nel gatto domestico, anche se in casa non vi sono evidenti pericoli. Questo serve anche per stimolare la circolazione e la respirazione dei neonati. Una volta che saranno asciutti e puliti, la gatta si metterà in posizione semicircolare e inizierà fin da subito ad allattarli. Non preoccupatevi se per un paio di giorni la neo mamma non mangia e non si sposta dal “nido” creato prima del parto: per almeno 48 ore non si allontanerà dai suoi piccoli, nemmeno per mangiare o bere. Durante la gravidanza ha mangiato a sufficienza e ora ha le scorte per sé e per i gattini.
Cosa potete fare voi?
Se non lo avete già fatto prima del parto, mettetele vicino cibo e acqua sempre fresca e, a debita distanza, anche la lettiera. In questo modo la gatta si sentirà più sicura e non dovrà allontanarsi troppo dai micini. Ricordatevi che il cibo per la gatta, come nelle ultime tre settimane prima del parto, deve essere quello specifico per i cuccioli, perché più nutriente. Non solo, qualche gattino più goloso e precoce potrebbe anche infilare il naso nella ciotola della mamma e iniziare a leccare il contenuto. In questo modo quello che troverà nella ciotola potrà fargli soltanto bene.
Se arrivando a casa non trovate più né gatta, né gattini, non preoccupatevi, la gatta ha trovato un’altra sistemazione. Tendenzialmente la gatta può muovere e nascondere la cucciolata dalle quattro fino alle nove volte prima dello svezzamento. Si tratta di un istinto protettivo naturale contro i predatori e contro i maschi che vedono i cuccioli come una “minaccia” perché non hanno più a disposizione la femmina per accoppiarsi. Se darete alla gatta tutto ciò di cui ha bisogno, forse non sposterà i gattini.
Curiosità: il “teat order”
Il teat order è la posizione che i gattini si scelgono della mammella materna. Ogni gattino sceglierà una o talvolta due mammelle e l’ordine stabilito si manterrà fino allo svezzamento. Generalmente la scelta avviene dalle mammelle posteriori (le più utilizzate) a quelle anteriori (meno utilizzate). Già dopo i primi tre giorni si capirà qual è il gattino più forte, di solito il più affamato, perché sarà lui a scegliere la mammella migliore lasciando agli altri le posizioni meno generose. Durante le prime 12 ore dopo il parto, i gattini spenderanno quasi il 15% del loro tempo attaccati alla mammella che diventerà di loro “proprietà” fino all’apertura degli occhi e ai primi passi.
La presenza dell’uomo…
Nel caso del gatto domestico è importante far sentire gradualmente la vostra presenza. I gatti per natura non sono animali sociali, dalla seconda settimana di vita è bene far sentire ai gattini che ci siete. Basta accarezzarli, toccandoli dolcemente per agevolare la confidenza con l’essere umano.
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