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Gatti fuori casa, i 5 consigli dell’esperta

Si avvicina la primavera. Le giornate si stanno allungando e il sole ci fa venire voglia di stare all’aperto anche se l’aria è ancora piuttosto fresca. Questa voglia di stare fuori casa non l’abbiamo solo noi, anche i nostri amici a quattro zampe sentono il richiamo della natura, ma se questi amici sono dei felini come dobbiamo comportarci? Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Silvia Miretti, medico veterinario, ricercatore dell’Università degli Studi di Torino.

Il gatto è abituato a stare in appartamento, non è mai uscito, come mi comporto?

Se il gatto è abituato a vivere in casa, non è mai uscito e mai uscirà, è consigliabile mantenere questa sua abitudine, purché si crei un ambiente stimolante, dove possa giocare e “cacciare”, come se fosse all’aria aperta.
Il gatto ha trascorso l’inverno in casa, ma al primo sole “chiede” di uscire…
È una richiesta naturale, ma in questo caso siamo noi che dobbiamo avere qualche cautela in più. Se anche esce sul balcone, il gatto si espone a una serie di rischi come patologie respiratorie o altri malanni dovuti al freddo proprio come noi. In questo caso, la dottoressa consiglia di far uscire o portare fuori il gatto nelle ore più calde della giornata. “Se il gatto ha trascorso tutto l’inverno in appartamento potrebbe non avere un sottopelo adeguato a supportare le temperature ancora rigide delle prime giornate di sole, permettetegli di uscire, ma nelle ore a cavallo del mezzogiorno, quando il sole è più caldo”.

 

Gatti in casa o gatti fuori casa? Cos’è meglio?

Il gatto che esce di casa ha maggiori stimoli e può mantenere vivo il suo istinto predatorio. Tuttavia è esposto a maggiori rischi e pericoli dovuti al contatto o addirittura allo scontro con altri gatti o animali di specie diverse. Ecco perché in questo caso la vaccinazione è fondamentale: “Lotte, graffi, morsi di altri gatti o addirittura l’impiego della stessa ciotola possono essere veicolo di diverse patologie virali da non sottovalutare. Infine, è bene non dimenticare l’uso di un efficace antiparassitario”.

 

Se il gatto non è abituato a uscire, posso portarlo a passeggio con il guinzaglio?

Il gatto non è un cane: uscire per lui significa esplorare, conoscere, cacciare (o almeno tentare di acchiappare quell’inafferrabile uccellino…), ecco perché sarebbe meglio lasciarlo libero. Il gatto non è poi così tanto amico del guinzaglio! “La femmina, anche se si allontana tende a tornare, con il maschio il rischio che non ritorni è più alto”, specialmente in questo periodo, quando gli ormoni sono in subbuglio e il richiamo della femmina è piuttosto accentuato. Fate attenzione, anche il gatto sterilizzato mantiene l’istinto “amoroso” sebbene non possa riprodursi, quindi potrebbe tendere ad allontanarsi.

 

Il gatto si mette dietro alla porta, miagola, gratta e “chiede” insistentemente “fammi uscire”. Cosa faccio? Apro?

Aprire la porta a questa sua richiesta è come dargli un premio, se non si ha la possibilità di farlo uscire o non si vuole proprio farlo uscire meglio ignorare tale richiesta. Con il tempo, se naturalmente continuate a ignorarlo, smetterà di porvi la stessa domanda, in caso contrario non avrete più pace. Questo effetto si basa sul principio del condizionamento operante: ogni comportamento assecondato si riproporrà con sempre maggiore frequenza. Insomma aprire la porta in questo caso per il gatto equivale al biscottino per il cane che ha risposto correttamente al comando… ma voi che avete dei gatti sapete quanto sanno essere insistenti, vero?

 

Il gatto esce in giardino, si spinge oltre il recinto per soddisfare la sua curiosità e non riesce più a tornare perché si spaventa…

Se noi ci agitiamo, il gatto lo percepisce e a sua volta si irrigidisce, scappando o nascondendosi. Tale risposta comportamentale nel gatto, oltre che indotta dall’atteggiamento sbagliato del suo umano, è anche una questione legata al rapporto del gatto cucciolo con la madre durante le prime settimane di vita. Le esperienze vissute o meno dal gatto durante la fase delicata dello sviluppo comportamentale possono influenzare enormemente il suo comportamento da adulto. Se il gatto non ha avuto la possibilità di socializzare con i suoi simili o con altri animali (uomo compreso) o di affrontare situazioni “di paura” da piccolo difficilmente potrà improvvisarsi nel farlo da grande perché non ha sviluppato le competenze per farlo nel corretto momento della sua crescita. Se invece lo si abitua pian piano senza imposizioni qualcosa potrebbe cambiare.

La foto in evidenza è a puro scopo redazionale ed è tratta da unsplash.com



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28 febbraio 2019
# gatti, gatto, salute, benessere, comportamento,

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