La dottoressa Silvia Miretti, medico veterinario, esperta di etologia applicata del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, specializzata in etologia degli animali da compagnia, ci conduce attraverso il periodo di gestazione della nostra gatta.
Gatta in dolce attesa, come facciamo a saperlo?
Non è certo facile accorgersi se la gatta è gravida subito dopo l’accoppiamento. I primi sintomi appaiono infatti dopo circa tre settimane. Prima di alcuni cambiamenti fisici vi accorgerete di qualcosa di diverso nel comportamento, noterete che la gatta ha più appetito e che il suo atteggiamento è particolarmente materno ed è più affettuosa del solito. (Potrebbe prendere i vostri peluche o quelli dei vostri figli e coccolarli come gattini!, ndr). Se notate questi cambiamenti comportamentali e volete un’ulteriore conferma, meglio portarla dal veterinario che attraverso un’ecografia, a partire dal 18esimo giorno, potrà rivelare lo stato di gravidanza in atto. Alla terza o quarta settimana invece tutto sarà più evidente. Anche il profilo addominale della gatta sarà infatti diverso proprio per la presenza dei gattini.
Come nutrirla?
Sebbene affronteremo questo argomento in maniera più specifica con una dottoressa esperta di nutrizione, è importante sapere che almeno nelle ultime tre settimane prima del parto è meglio che la gatta mangi cibo per cuccioli. Perché? L’utero in questa fase preme contro lo stomaco e la capacità di mangiare della gatta si riduce notevolmente. Il cibo per cuccioli, essendo facilmente digeribile e più calorico, è ideale per mantenerla nutrita adeguatamente.
Quanto dura la gestazione?
Una volta che siete certi della gravidanza, sappiate che durerà circa due mesi, ovvero dai 58 ai 62 giorni. Trascorso questo tempo la vostra gatta andrà a cercare un luogo sicuro e confortevole, tranquillo e in penombra, se non addirittura al buio, dove partorire. State dunque attenti a quando aprite e richiudete gli armadi o i cassetti, perché se la gatta vive in casa potrebbe sceglierli come “nido” adatto al parto. Se non volete che partorisca sul vostro maglione preferito, create voi un angolo con queste caratteristiche dove la gatta potrà sentirsi a proprio agio. Mettetele vicino acqua fresca e la sua ciotola con il cibo (per cuccioli, ovviamente!), le serviranno anche nei primi giorni post parto. Anche la lettiera dovrà essere abbastanza vicina, ma non troppo, per evitare il rischio di contrarre malattie specialmente quando i gattini saranno appena nati.
Come si riconosce la gatta prossima al parto?
La gatta si muove meno o malvolentieri, il ventre è sempre più voluminoso e le mammelle cominciano a produrre latte. Non solo, potrebbe perdere del tutto l’appetito, ma non preoccupatevi perché le riserve che ha messo da parte durante la gestazione le userà anche nei giorni successivi al parto.
Come avviene il parto? La devo aiutare?
Solitamente sono i primi parti quelli più difficili, anche se il comportamento materno è istintivo. Quando per esempio la gatta è molto giovane, o il compagno maschio particolarmente grosso, potrebbe avere qualche difficoltà in più a partorire. In questo caso, la si può aiutare con la manipolazione, massaggiandole dolcemente il ventre, oppure è possibile intervenire se un gattino è in difficoltà, ma apprestatevi a restituirlo quanto prima alla neo mamma. La vostra presenza è importante, ma se non è necessaria lasciate che la gatta se la sbrighi da sola.
Una volta che la gatta avrà rimosso il sacco amniotico – anche questo è un gesto istintivo – pulirà subito i suoi cuccioli. Se questi respirano e si muovono entro pochi secondi potrete finalmente tirare un sospiro di sollievo: stanno bene e la gatta si prenderà cura di loro!
In caso di difficoltà, o se non sapete proprio come comportarvi, rivolgetevi sempre al vostro veterinario di fiducia.
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