La storia che vi stiamo per raccontare è speciale, quanto il gatto che ne è protagonista e Giulia che, insieme alla sua famiglia, ha deciso di accoglierlo nella propria casa. Si tratta della storia della gattina Mimma e di Giulia, una ragazza diversamente abile. Il loro rapporto è la dimostrazione tangibile che la pet therapy funziona davvero.
Prima di conoscere Giulia dobbiamo presentarvi Mimma, che ancora non si chiama così, anzi non ha nemmeno un nome. Un giorno un piccolo e bellissimo gatto bianco, con la coda e le orecchie ambrate, viene abbandonato nel cortile di una casa di campagna. Il gattino, di due o tre mesi, è molto dolce e affettuoso, ma la famiglia che abita in quella casa di campagna, per una serie di motivi, non può tenerlo e prendersene cura. Il padrone di casa contatta un amico amante degli animali. Anche lui vive in campagna e ha già altri gatti.
Paolo, che conosce diverse persone, sparge la voce per far adottare il gattino, che si scopre essere una femmina. La foto della gattina in questione passa da un cellulare all’altro fino a catturare l’attenzione di Anna, alla quale viene un’idea che spera si possa attuare.
Da qualche tempo Anna frequenta la famiglia di Giulia per trascorre in compagnia della ragazza alcune ore, tenendola impegnata in attività ricreative. Giulia è una ragazza con alcune disabilità mentali, è simpatica e divertente, ma ha anche un carattere molto forte e quando decide che non vuole fare una cosa o che la vuole fare a tutti i costi è difficile farle cambiare idea. Quando Giulia è di buon umore è una ragazza affettuosa e sa farsi capire molto bene.
A Giulia piacciono molto i gatti e forse è anche per questo che Anna è riuscita a stabilire con lei un legame particolare. Anna per Giulia è diventata “Anna Gatti”, perché Anna ama i gatti e ne ha quattro (se fosse per lei, accoglierebbe nella sua piccola casa tutti i gatti abbandonati che incontra per la strada, ndr) e Giulia li ha già incontrati più di una volta. Ciò che a Giulia piace maggiormente dei gatti, ahi loro, è la coda: i gatti del vicinato quando la vedono se la danno a zampe levate per paura di essere tirati su proprio per la coda… Anche Paprika, uno dei gatti di Anna, è stato afferrato per la coda da Giulia, ma nonostante ciò, lui le è rimasto vicino, perché ha capito che Giulia è speciale e non lo fa di proposito.
Questo suggerisce ad Anna una sola cosa: un gatto farebbe bene a Giulia. Ne parla con Maria Pia, la mamma della ragazza, anche a lei piacciono i gatti ma è un po’ restia: è sempre stata allergica al pelo di gatto e teme che Giulia possa maltrattarli. Vuole pensarci, in fondo la sua allergia non è poi così grave e a Giulia, spesso sola nella sua stanza, la compagnia di un gatto potrebbe fare bene.
Forse non ci crederete, ma il giorno dopo la conversazione tra Anna e Maria Pia sulla possibilità di adottare un gatto per Giulia, Anna riceve il messaggio di Paolo con la foto della gattina abbandonata nel cortile del suo amico. Anna non ci pensa due volte, risponde a Paolo di avere un’idea per la sua adozione e manda subito la foto a Maria Pia. La mamma di Giulia s’innamora della gattina e anche se ha ancora qualche perplessità decide di provarci.
Quel fine settimana la piccola gattina bianca con la coda e le orecchie ambrate viene portata a casa di Giulia. Anna ha già provveduto al trasportino, alla cassetta e alla sabbia per la lettiera, al cibo e a qualche giochino. È Giulia a decidere il nome, Mimma. Per lei tutti i gatti si chiamano così: Mimma è il nome della gatta di un suo vicino di casa. E così la gattina entra a far parte della famiglia e della vita di Giulia.
Fin dall’inizio, Giulia è attratta dalla bellissima coda ambrata di Mimma. Si teme per l’incolumità del gatto, Paolo s’informa in continuazione e si dice disposto a trovare una soluzione alternativa se Giulia non dovesse riuscire a trattenere la sua esuberanza nei confronti del cucciolo. In effetti, Mimma subisce un paio di strattoni alla coda e si rifugia in un angolo continuando però a osservare Giulia da lontano. Pian piano Mimma impara a difendersi e lo fa capire alla ragazza con piccoli morsi inoffensivi. Giulia smette di tirarle la coda e Mimma sembra quasi aver compreso i problemi della ragazza e non l’abbandona mai. Va con lei sul divano o le sta vicino sdraiata sul tappeto. Dorme con Giulia e quando Mimma non si trova, basta andare nella stanza di Giulia per trovarla sotto il letto o tra le lenzuola. Mimma è una gatta molto affettuosa, capisce quando Giulia ha bisogno di lei e sa anche quando è meglio starle lontano (senza mai perderla di vista).
Non solo, di giorno Giulia ruba i giochini della gatta: palline e topini finiscono nella borsa dei giochi che la ragazza porta sempre con sé. Ma non finisce qui, se pensate che Mimma gliela dia vinta vi sbagliate: ogni notte, mentre la ragazza dorme, Mimma sale sul comodino dove c’è l’inseparabile borsa di Giulia con tutte le palline e i topini trafugati e recupera ciò che è suo di diritto. Il giorno successivo la storia si ripete: Giulia ruba, Mimma recupera. Un tira e molla continuo che ha permesso a Mimma di diventare l’amica speciale di una ragazza molto speciale che ama i gatti più che mai e che ora, a volte, invece di dire “Ciao” saluta con un simpatico “Miao”.
Questo racconto è dedicato a Mimma, una gattina molto speciale che il 1 settembre 2019 ha compiuto un anno! Un ringraziamento particolare alla famiglia di Giulia che ci ha permesso di raccontare la vera storia mantenendo i nomi originali!
Se avete visto il film non potete perdervi il libro e viceversa. Quello che più colpisce è il fatto che la storia di James e quella di Bob siano vere.
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