La storia di Lulu ha fatto il giro del mondo. Grazie al web, infatti, foto e notizie viaggiano velocemente e, spesso, fanno diventare i loro protagonisti delle star. È quello che è successo a questo cucciolo femmina di Labrador, finito perfino sulle pagine del prestigioso New York Times …
Ci sono cani poliziotto, cani pompieri e perfino cani artificieri. Ci sono però cani che non ne vogliono sapere di essere addestrati per l’uno o l’altro compito e preferiscono fare una semplice “vita da cani”. Lulu è una di questi cani “ribelli”, la cui storia ha fatto il giro del mondo perché si è rifiutata di diventare una cane artificiere per la Cia e, per questo, è stata “licenziata”, pur restando in ottimi rapporti con l’Agenzia per la Sicurezza statunitense.
Il destino di Lulu
Lulu, un bellissimo Labrador Retriever di colore nero, faceva parte di un gruppo di cuccioli destinati a collaborare con la Cia nell’ambito di un progetto che prevede la ricerca di esplosivi. Durante l’addestramento, nonostante i consueti incentivi sotto forma di succulenti bocconcini, Lulu non si applicava a dovere. Anzi il suo rifiuto a eseguire gli ordini era pressoché perentorio. Da qui la decisione da parte dell’Agenzia per la Sicurezza di escluderla dal programma denominato K9. Il suo diniego ha fatto il giro del mondo, rendendola famosa. Nonostante ciò, la piccola Lulu è rimasta in buoni rapporti con l’Agenzia, anzi, uno degli addestratori, intenerito dal suo atteggiamento, l’ha adottata. Oggi Lulu si gode beata la sua “vita da cane”.
Il programma K9
Il programma al quale doveva partecipare la cagnolina “ribelle” insieme ad altri cuccioli risale al 1991. Il K9 ha oggi all’attivo ben 15 cani, per lo più Labrador. Altri 20 hanno già raggiunto l’età della pensione e si godono felicemente la loro “vecchiaia” tra coccole e bocconcini.
Le foto di questo articolo sono tratte dai twitter ufficiali della CIA in merito alla relativa notizia.