Bastano poche lettere per pronunciare il nome di questo animale. Tutte insieme sembrano dei frammenti di un puzzle in grado di raccontare una delle storie più incredibili che siano mai state scritte: quella del gatto. Una storia nata sulle sponde del Nilo e proseguita nei secoli grazie alla bravura di artisti diventati famosi per l’utilizzo impeccabile di colori e materiali. Tra questi ne abbiamo scelti alcuni perché più di tutti stupiscono lo spettatore con i loro capolavori. Sono dieci opere d’arte da scoprire continuando a leggere e che narrano una lunga vicenda di amicizia tra gatti e umani senza mai scriverne il finale.
Il gatto tra le divinità
Prima che il gatto diventasse il custode del focolare domestico fu l’animale sacro per eccellenza. L’opera che meglio descrive questo periodo si trova a Medina in un’antica tomba egizia. È “Il grande gatto di Eliopoli” e rappresenta un felino rosso che sconfigge un serpente. La seconda opera più interessante in questo senso si ammira oggi al Museo del Cairo e si trovava nella dimora eterna del principe Thutmose, sepolto assieme alla sua gatta. Quest’ultima stupisce ancora oggi per il suo piccolo fiocco al collo.
Il gatto tra le immagini sacre
Nella storia del cristianesimo sono due le opere essenziali che inseriscono il gatto all’interno di contesti sacri. La prima si chiama “Annunciazione di Recanati” ed è un dipinto a olio del 1534 di Lorenzo Lotto. Qui il gatto compare correndo dietro alla Madonna. Anche la seconda opera ha come protagonista Maria ed è la “Madonna della Gatta” di Giulio Romano. Risale al 1522 e si trova al Museo di Capodimonte. In questo caso l’animale è accovacciato come un vero gatto di casa.
Il gatto tra le nature morte
I gatti sono indiscussi protagonisti di tante scene in cucina. Nel dipinto “La razza” di J.B. Chardin del 1728, un giovane gatto bianco e marrone si trova in mezzo alle teste di pesce. È sempre dello stesso artista un’altra famosa opera ovvero “Gatto con fetta di salmone, due sgombri, mortaio e pestello“. In questo caso un micio rossiccio dagli occhi gialli tiene fermo con la zampa uno spesso trancio di salmone.
Il gatto tra le braccia delle ragazze
Sono soprattutto i pittori impressionisti a rappresentare i gatti tra le braccia di giovani donne. Tra questi resta indimenticabile l’opera “Bambina con gatto” di Manet del 1887 e “Donna con gatto” di Renoir. Entrambi gli artisti amavano molto i gatti e li hanno rappresentati più volte in scene famigliari. In tutte queste opere è tangibile un sentimento di affetto reciproco tra l’uomo e l’animale.
Il gatto tra gli altri animali
Nelle ultime due opere sulle quali ci soffermiamo, il gatto è ritratto insieme ad altri animali. La prima è “Gatto e uccello” di Paul Klee. È considerato uno dei quadri a olio più importanti del ‘900 e trasmette tutto l’amore che l’artista aveva per i suoi tre gatti. Il secondo dipinto è del 1891 di Carl Kahler e si intitola “Gli amanti di mia moglie“. Qui un solo gatto centrale spicca in mezzo a decine di altri gatti tutti in movimento eccetto il protagonista che sembra guardare fisso lo spettatore con il chiaro intento di farsi ammirare.