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Aiuto, perché il mio gatto è diventato aggressivo?

Il gatto si è trasformato da dolce batuffolo di pelo tutto fusa e coccole, in un predatore spietato delle unghie affilate e il morso a tenaglia? Scopriamo quali sono le principali cause dell’aggressività dei gatti.

 

 

Se il gatto mostra segni di aggressività, raramente lo fa senza motivo e non sono pochi i segnali che manda verso chi lo circonda, per palesare la propria insofferenza prima di una qualunque reazione aggressiva.
Saper riconoscere il linguaggio del corpo del gatto non è impossibile e con un po’ di attenzione buona parte dei suoi comportamenti saranno prevedibili. I gatti comunicano soprattutto con il corpo e saper interpretare i movimenti della coda, la posizione delle vibrisse o la comparsa della gobba sulla sua schiena permette a chi convive con un felino di migliorare, e di molto, la qualità del tempo passato insieme.

 

Raramente un gatto è aggressivo senza motivo, spesso alla base di questo comportamento ci sono delle motivazioni ben precise, ve ne presentiamo alcune:

  • L’aggressività come forma di difesa
  • La paura o la necessità di difendersi può scatenare istintivamente una risposta aggressiva, soprattutto quando non esistono vie di fuga. È un comportamento tipico del mondo animale, non è prerogativa dei soli felini, e si può vedere spesso anche negli esseri umani.
  • Nel caso dei gatti, predatori dai sensi molto acuti e sempre allerta, possono essere numerose le situazioni che istintivamente li pongono in uno stato di massima attenzione e in caso di minaccia percepita possono rispondere con azioni aggressive. I rumori forti e improvvisi, ad esempio, possono scatenare questo istinto di reazione.

Una dichiarazione territoriale

 

Il gatto è un animale molto territoriale e protettivo nei confronti della sua casa e dei suoi affetti. Quando percepisce una possibile minaccia al suo territorio è sempre pronto ad andare all’attacco.

 

La difesa non è l’unica ragione. È possibile che il gatto morda e graffi come forma di rivendicazione territoriale. Così come marca il territorio con gli spruzzi di urina, allo stesso modo il felino di casa può pensare di rivendicare come suo chi gli sta vicino con le unghie e con gli artigli. Questa rivendicazione può avvenire in modo piacevole, quando si struscia e fa le fusa contro i “suoi” umani, oppure in modo più deciso (e doloroso) quando improvvisamente morde o graffia.

 

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La pazienza giunta al limite

 

Quando un gatto è frustrato, annoiato o insofferente potrebbe manifestare il suo disagio con comportamenti aggressivi.

 

Questo si verifica, ad esempio, al presentarsi di alcune situazioni frequenti:

  • Novità e mancanza di sicurezza da parte del gatto per l’assenza di una routine quotidiana o cambiamenti significativi nella sua vita (come l’arrivo di un bebè in famiglia)
  • Dividere lo spazio con altri animali in condizioni di sovraffollamento e mancanza di spazi riservati dove rintanarsi
  • Noia e mancanza di giochi e stimoli (situazione frequente per i gatti che vivono esclusivamente in casa)
  • Malattia e stati dolorosi possono generare aggressività
  • Esperienze traumatiche

Uno svezzamento troppo precoce

 

Il gatto deve essere educato alla differenza tra gioco e aggressione. Il primo step educativo è compito di mamma gatta, ma quando il cucciolo subisce uno svezzamento precoce ed è allontanato troppo presto dalla sua mamma, potrebbe manifestare, in età adulta, alcuni disturbi comportamentali. Disturbi che potrebbero essere enfatizzati dagli umani che incoraggiano il cucciolo a giocare in modo violento, anziché educarlo a riconoscere i limiti del gioco stesso.

 

Riconoscere la causa scatenante l’aggressività del gatto è fondamentale per porvi rimedio ed evitare, per quanto possibile, il ripetersi di situazioni spiacevoli. Se temete vi sia un disturbo comportamentale e non riuscite più a gestire il temperamento del vostro gatto, chiedete consiglio al vostro veterinario di fiducia: vi saprà indicare il percorso più adatto alla vostra situazione.

 

Il gatto minaccioso con la gobba, la coda dritta e il pelo tutto gonfio è la tipica immagine che troviamo, ad esempio, nel periodo di Halloween o quando l’immagine del gatto è associata al mito delle streghe.

 

Ma cosa significa quando un gatto assume simili atteggiamenti? È davvero un segno di pericolo?

 

I felini possono assumere questi atteggiamenti in diverse circostanze, con significati anche diametralmente opposti!
Chi ha avuto l’opportunità di crescere un gatto fin dai suoi primi mesi di vita, lo avrà visto numerose volte saltellare tutto storto, magari con la gobba e il pelo dritto sulla schiena. Molto spesso quando un cucciolo assume questa posizione sta solamente giocando, soprattutto se saltella lateralmente. È un atteggiamento che il piccolo micio adotta istintivamente.

 

Da adulto il gatto assumerà la stessa posizione quando si sentirà intimorito da qualcosa o quando starà per sferrare un attacco difensivo.
Raramente lo farà ancora per gioco, ma alcuni mici particolarmente giocherelloni non perderanno questa abitudine neanche in età adulta.

 

Non dimenticate, inoltre, che grazie alla grande flessibilità della sua spina dorsale un gatto, spesso e volentieri del tutto rilassato, alza la gobba quando si sta stiracchiando dopo un bel sonnellino. In questo caso il micio è del tutto innocuo.

 

Come distinguere se il gatto ha paura o se sta per attaccare?

 

Con gli animali il linguaggio del corpo parla per loro e noi dobbiamo impara a comprenderlo al meglio.

 

Se il gatto assume la gobba sulla schiena, ha la coda abbassata e si mette a camminare lateralmente, probabilmente è intimorito da qualcosa. Alzare la gobba e rizzare il pelo serve al micio per apparire più grosso, con l’intento di spaventare qualunque cosa lo stia facendo sentire minacciato. Camminando lateralmente il nostro felino non vuole fare altro che accentuare il suo messaggio di avvertimento. In questa fase il gatto non vuole ancora essere aggressivo, ma sta mandando un messaggio: “Mi hai spaventato! Lasciami stare e non ti accadrà niente!”

 

Diverso il caso in cui oltre alla gobba e al pelo dritto, il gatto abbia anche le orecchie abbassate e la coda gonfia in posizione verticale, questi sono i primi segni che sta per attaccare. Se poi lo sentiamo anche “soffiare”, o ringhiare alla maniera dei gatti, allora è davvero il momento di non disturbarlo se non vogliamo trovarci con qualche graffio!

 

Quest’ultimo è l’atteggiamento riportato nell’iconografia di Halloween: un gatto che ora sappiamo essere più sulla difensiva che volutamente minaccioso.

 

Il vostro gatto si è mai messo tutto storto e con la gobba? Stava giocando oppure era spaventato da qualcosa? Scriveteci le vostre storie nei commenti!



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